Carpe Noctem
Cogli l’attimo: carpe diem, dicevano i latini. Cogli il giorno. Certo è che questo era inevitabile fino al 1879, l’anno dell’invenzione di Edison: la luce elettrica. Si coglieva solo nel giorno, mentre la notte era luogo e tempo di malfattori e stravaganti. Eppure sappiamo quanto la notte, che mi diverte definire “La Metà del Tempo Rimossa dalla Storia”, sia teatro di vita, di passioni, di eventi extra-ordinari. È nella notte che qui nel Salento, per la Notte della Taranta, ci sarà da cogliere l’attimo: Carpe Noctem.
È in quel contesto che si sviluppa, dal 2005, il progetto TarantaVideoBlog realizzato con Antonio Rollo, Raffaella Rivi e altri mediamaker del Performing Media Lab del Salento (sorto sulla scia della mia docenza all’Università di Lecce).
Il TarantaVideoBlog ha ricreato on-line le emozioni della Notte della Taranta, il festival che a Melpignano e nei vari comuni della Grecìa Salentina, coinvolgendo quasi centomila persone, uno dei maggiori eventi europei in cui le tradizioni popolari si coniugano con l’innovazione musicale che reinventa quella tradizionale, un po’ come ha saputo fare il Reggae.
L’idea dell’utilizzo di un videoblog si basa sulla ricostruzione, giorno per giorno, secondo l’andamento di un diario audiovisivo, delle informazioni-emozioni di quell’esperienza, in un dribbling leggero tra flussi di parole e video. Nell’arco dei quindici giorni della Notte della Taranta, l’interfaccia del TarantaVideoBlog ha generato delle videopagine che progressivamente hanno delineato l’interfaccia come una ragnatela sulla vista satellitare del Salento. L’interfaccia grafica rivela un Salento visto dall’alto con diversi toni di colore (scanditi dalla luce del giorno), secondo il momento in cui ci si connette: secondo la tradizionale divisione della giornata salentina: matinu, menzatia, mericiu, espira, sira e notte.
La poetica del TarantaVideoBlog prende forma dal desiderio di armonizzare prospettive globali e cultura locale. Una risposta alla globalizzazione che tende a omologare e a soffocare le particolarità a scapito di una standardizzazione del pensiero e dell’azione.
Una poetica che tende ad intersecare i parametri della comunicazione multimediale con una politica culturale che sappia progettare il marketing territoriale, per cambiare l’angolazione dello sguardo sul territorio, coniugando la dimensione locale con quella globale, secondo i principi attivi ludico-partecipativi.