Select Page

Libridi

l’ibrido editoriale
tra libro e web

“[…] art-book innervati di sistemi interattivi per dialogare, secondo il principio dell’internet of things, con delle library diffuse nel cloud […]”

Continua …

Quell’oggetto-dispositivo coscienziale

che sollecita conoscenza ed elaborazione immaginaria

deve essere mobile

Dopo l’invenzione di Gutenberg, il libro ha avuto bisogno di acquisire leggerezza, quindi velocità, grazie a Manuzio, per poter prendere veramente il volo, per poter cominciare a diventare una realtà sempre più pervasiva e imprescindibile per la diffusione della conoscenza.

Oggi un altro salto di leggerezza è in corso.

È chiaro da tempo che il concetto di corteccia (da cui deriva sia liber sia lo slavo bukvar, matrice di book)

non tiene più le sorti future del libro al tempo del digitale
…si rende necessaria la mutazione del libro in una condizione più immateriale, come quella digitale veicolata dalle reti telematiche, arrivando a concepire nuovi servizi culturali in grado di rilanciare l’amore per la lettura, inventando soluzioni editoriali, educative e ludiche al contempo, che conquistino l’attenzione delle nuove generazioni e riqualifichino il sistema editoriale.

“La civiltà non ha solo a che vedere con le cose materiali ma con gli invisibili legami che legano una cosa a un’altra”

 

Antoine de Saint-Exupery

Questa illuminante citazione da Antoine de Saint-Exupery, l’autore del “Piccolo Principe” la prendiamo da “Literary Machine” di Ted Nelson, l’inventore (pari merito con Douglas Engelbart) del concetto di “hypertext”.
In quel testo del 1990 Nelson descrive il suo leggendario progetto Xanadu per una “letteratura elettronica istantanea”, un temerario sistema ipertestuale che di fatto anticipò lo sviluppo del World Wide Web che ha reso Internet il luogo privilegiato, nella sua diffusione e relativa semplicità d’uso, per lo scambio di conoscenza.

Nelson c’invita a considerare un’analogia con l’acqua, sottolineando il fatto che sia stata la sua distribuzione nelle case, l’averla resa fruibile a tutti con il semplice gesto di aprire un rubinetto, che ha contribuito non poco allo sviluppo della società civile. Così “la letteratura che immaginiamo”, afferma, “deve essere pensata come un servizio, un bene comune, un acquedotto per la mente”.

Un librido non è

L’idea di LIBRIDI è in continua metamorfosi, non è riversare il contenuto di un libro in un e-book o nella rete, è un continuo ibridare una tecnologia antica come quella del libro per proiettarla in un presente che si fa futuro in movimento, metabolizzando le forme del contemporaneo, mettendosi in gioco con il nuovo per andare oltre il contingente, salvando l’idea di libro facendone vivere, nel librido, il senso:

Aprire, nutrire e stimolare la mente.